La presenza di Dio
Dio è con me, di più, Dio è in me.
Fai che io mi soffermi per un momento sulla presenza vivificante di Dio
Nel mio corpo, nella mia mente, nel mio cuore,
mentre mi trovo qui, proprio ora.
Dio è con me, di più, Dio è in me.
Fai che io mi soffermi per un momento sulla presenza vivificante di Dio
Nel mio corpo, nella mia mente, nel mio cuore,
mentre mi trovo qui, proprio ora.
Dio non è estraneo alla mia libertà
Piuttosto lo Spirito soffia la vita nei miei più intimi desideri
Dolcemente spingendomi verso tutto ciò che è buono
Io chiedo la grazia di essere completamente avvolto dallo Spirito.
Alla presenza amorevole di Dio ripercorro il giorno passato
a partire da ora e guardando a ritroso, momento per momento
Raccolgo tutte le bontà e la luce, con gratitudine
identifico e mi concentro sulle ombre e su cosa esse mi dicono
cerco guarigione, coraggio, perdono.
"Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore. Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande".
Quali sentimenti sorgono in me
Mentre prego e rifletto sulla Parola di Dio?
Immagino che Gesù stesso sia accanto a me
E gli apro il mio cuore.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo,
Com’era nel principio, ora e sempre,
nei secoli dei secoli.
Se apprezzate la preghiera quotidiana o in caso di commenti saremo lieti di sentire da voi.
Consapevolezza della presenza di Dio
Se qualcuno ti chiedesse un'altra parola per "Dio", potresti usare "Presenza", perché è questo che Dio è. Quando Mosè chiese al Signore il suo nome, Yahweh rispose: "Io sono colui che sono" e questo significa "Io sono presente". Dio sta davvero dicendo: "Io sarò lì per te". Dio è intimamente presente a tutto, e specialmente a noi. Il nome di Gesù è Emmanuele, che significa "Dio è con noi". Il Vangelo di Matteo termina con la meravigliosa affermazione: "sappi che sono sempre con te; sì, fino alla fine dei tempi". (da Finding God in All Things di Brian Grogan SJ)
Siediti sulla tua sedia, in posizione eretta ma comoda, con la schiena appoggiata. Lascia che il tuo corpo si rilassi (senza abbandonarti), con i piedi sul pavimento e le mani che riposano sulle cosce o unite nel tuo grembo.
Chiudi gli occhi o orientali su un punto davanti a te. Ora concentrati su ciò che senti nel tuo corpo. Puoi iniziare dai piedi e muovere verso l'alto, lasciando che la tua attenzione si fermi, anche solo per pochi secondi, su qualsiasi parte del corpo tu senta, spostando l'attenzione da una parte all'altra del corpo, anche se tanto più a lungo tu riesci a concentrarti su una specifica parte, tanto meglio è. La tua attenzione è su ciò che il tuo corpo ti comunica, non sui pensieri riguardo a ciò che senti. Se dovessi provare disagio, o inquietudine o vorresti cambiare posizione, prendi atto del disagio e rassicurati, è bene così. Senza muoverti, continua a concentrare l'attenzione su ciò che il tuo corpo ti comunica.
La mente raramente ci concede prolungati momenti di pace per questo esercizio, ma inizia a reclamare attenzione con commenti e domande: "È uno spreco di tempo prezioso. Cosa c'entra questo con la preghiera? È una cosa in stile indù? Ma quale è lo scopo?" Risolvi le domande ed i commenti esattamente come hai risolto il disagio o l'inquietudine: riconoscili e accettali e poi torna ad ascoltare i messaggi del tuo corpo.
Potresti, se lo vuoi, entrare in preghiera in modo più esplicito ripetendo tra te la frase di San Paolo: "in lui vivo, mi muovo e realizzo la mia esistenza".
(adattato da God of Surprises di Gerry W Hughes SJ)
Questo esercizio richiede che tu concentri tutta la tua attenzione sulle sensazioni fisiche associate all'inspirazione ed alla espirazione, senza per questo deliberatamente modificare il ritmo del tuo respiro.
Concentra la tua attenzione sulle sensazione dell'aria fredda che entra nelle tue narici e dell'aria calda che espiri. All'inizio potresti diventare consapevole del tuo respiro e per questo scoprire che diventa irregolare, ma questo, di norma, non dura a lungo. Se dovesse accadere e ti trovassi senza fiato, non è per te il momento di continuare questo esercizio.
La maggior parte delle persone trova che questo esercizio di respirazione cambia il loro modo di respirare, il loro respiro diviene sempre più profondo e cominciano a sentire una certa sonnolenza. Di per sé è un ottimo esercizio di rilassamento, ma se desideri utilizzarlo per una preghiera più esplicita lascia che l'inspirazione esprima tutto ciò che desideri nella tua vita, per quanto irraggiungibile possa sembrare in pratica, e lascia che l'espirazione esprima la tua completa resa a Dio, di tutta la tua vita, tutte le sue preoccupazioni, i peccati, i sensi di colpa ed i rimpianti.
È importante che questo esercizio non comporti alcun giudizio su te stesso, né di approvazione, né di disapprovazione. Mantieni la tua attenzione sul desiderio di consegnare tutte queste preoccupazioni riguardo a te stesso e di non aggrapparti ad esse come se fossero un bene prezioso.
(adattato da God of Surprises di Gerry W Hughes SJ)
Siediti sulla tua sedia, in posizione eretta ma comoda, con la schiena sostenuta.
Ora registra solo i suoni che puoi sentire, suoni lontani, ascoltali, ma non provare a nominarli.
Rileva i suoni più deboli, poi i suoni che sono più vicini. Ascoltali solamente, divieni consapevole di essi.
E il suono del battito del tuo cuore, flebile, ma ritmo della tua vita
E il suono del silenzio nel tuo luogo di preghiera, il silenzio dentro te stesso.
Ascolta così per qualche minuto.
(adattato da Praying in Lent da Donal Neary SJ)
Il mondo è carico della grandezza di Dio.
Fiammeggia come brilla una lamina mossa al sole.
Si unisce in qualcosa di più grande, come il trasudo dell'olio pressato.
Perché gli uomini non temono il suo bastone?
Generazioni hanno camminato, hanno calpestato, hanno consumato.
E tutto è bruciato nel commercio, opacizzato e imbrattato di fatica.
E mostra la macchia dell'uomo ed effonde il fetore dell'uomo: la terra
È nudo, non sente il piede, calzato.
E nonostante tutto questo la natura mai si spegne.
Lì, nel profondo delle cose vive la più bella freschezza
Ed anche se le ultime luci dall'oscuro occidente si sono spente,
O alba, che emergi dal confine del bruno oriente
Perché lo Spirito Santo sopra la curva del mondo
La cova con il suo caldo seno e splendenti ali.
Poesia di Gerard Manley Hopkins SJ
Questa preghiera ci aiuta a metterci a disposizione di Dio. Sant'Ignazio descrive questa "preghiera preparatoria" come chiedendo la grazia che tutte le mie intenzioni, azioni e operazioni possano essere indirizzate puramente alla lode e al servizio della Divina Maestà. (Esercizi spirituali, n ° 46)
Potresti provare queste parole:
Signore, vorrei tanto prepararmi bene per questo tempo.
Così voglio rendermi completamente pronto, vigile e disponibile.
Per favore aiutami a chiarire e purificare le mie intenzioni.
Ho tanti desideri contraddittori.
Mi preoccupo di cose che non contano davvero o non durano.
So che se ti do il mio cuore,
qualunque cosa faccia seguirò il mio cuore nuovo.
In tutto ciò che sono oggi, tutto ciò che tento di fare,
tutti i miei incontri, riflessioni - anche le frustrazioni ed i fallimenti
e, specialmente, in questo momento di preghiera,
in tutto ciò, fai che io sappia mettere la mia vita nelle tue mani.
Signore, sono tuo. Fai di me quello che vuoi. Amen.
Se è vero che Dio è all'opera in ogni picccolo dettaglio della nostra vita, come si fa inizialmente a riconoscere la sua azione e la nostra reazione?
Alla fine della giornata, soprattutto prima di andare a dormire, la mente, senza alcun sforzo cosciente da parte nostra, tende a riprodurre alcuni degli eventi del giorno in modo così vivido che, se la giornata è stata particolarmente ricca di eventi possiamo trovare difficile riuscire a dormire. Potremmo ritrovarci reinterpretando una lite, pensando al taglio dato alle cose che avrebbe detto se fossimo stati più arguti, e così via.
L'Esame di coscienza si basa su questa tendenza naturale della mente. Essa ci può aiutare ad essere più consapevoli della presenza di Dio e dela sua azione nella nostra vita quotidiana, e ad essere più sensibili nella ricerca di dove stiamo collaborando con la grazia di Dio e dove ci rifiutiamo di accoglierla.
Lascia che la tua mente vaghi sugli avvenimenti delle ultime 24 ore, astenendoti da qualsiasi giudizio su te stesso, che sia di approvazione o di disapprovazione, concentrandoti e assaporando solo quei momenti della giornata per i quali senti gratitudine. Anche il giorno più negativo ha dei momenti belli, se solo proviamo a vederli: potrebbe essere la vista di una goccia di pioggia che cade, o il fatto che io abbia il dono del senso della vista (non tutti possono vedere). Quando le persone tentano questo esercizio, di solito si sorprendono per il numero e per la varietà di bei momenti della giornata che altrimenti sarebbero stati presto dimenticati - sovrastati, forse, da qualsiasi esperienza dolorosa vissuta nella giornata. Ricordando gli eventi per i quali sei grato, ringrazia e loda Dio per essi.
Dopo aver ringraziato, il passo successivo riguarda il ricordo dei tuoi stati d'animo interiori e dei tuoi sentimenti, ricostruendo, se possibile, ciò che li ha determinati. Anche in questo caso astieniti a qualsiasi giudizio su te stesso.
Stai con Cristo mentre osservi questi stati d'animo e supplicalo di rivelarti ciò che sta alla loro base. È importante non analizzare la nostra esperienza ma limitarci a contemplarla alla presenza di Cristo e fare ido che lui ci faccia capire quando lo abbiamo lasciato agire in noi e quando abbiamo opposto resistenza. Ringraziamolo per tutte le volte che ci siamo lasciati pervadere dalla sua gloria e chiediamogli perdono per tutte le volte che gli abbiamo sbarrato l'ingresso. Egli non ci rifiuterà mai il suo perdono, conosce le nostre debolezze molto meglio di quanto non le conosciamo noi. Dobbiamo solo mostrarle a lui in modo che possa trasformarle in punti di forza. Possiamo concludere con una breve preghiera, che guarda anche al giorno a venire, e chiede l'aiuto di Dio.
Signore, tu mi conosci meglio di quanto io conosca me stesso.
Il tuo Spirito pervade ogni momento della mia vita.
Grazie per la grazia e l'amore di cui mi cospargi.
Grazie per il tuo costante, dolce invito a farti entrare nella mia vita.
Perdonami per le volte in cui ho rifiutato quell'invito
e mi sono chiuso a te.
Aiutami nel giorno a venire a riconoscere la tua presenza nella mia vita
per aprirmi, per farti lavorare in me,
per la tua maggior gloria
Amen.
Leggi il passaggio, lentamente, più volte e vedi se qualche parola o frase ti colpisce. Resta con quella frase per tutto il tempo che desideri prima di rivolgere la tua attenzione ad altro. È un po' come succhiare una caramella dura. Non cercare di analizzare la frase, proprio come non spezzeresti una caramella dura per analizzarla chimicamente prima di assaggiarla.
In molti casi una frase attirerà l'attenzione dei nostri bisogni inconsci molto prima che i nostri pensieri consapevoli materializzino i motivi per cui ci attrae. Ecco perché è bene rimanere con la frase il più a lungo possibile senza cercare di analizzarla.
La mia mente potrà trovare ogni possibile distrazione, ma alcuni dei miei pensieri, lungi dall'essere distrazioni, possono diventare l'essenza della mia preghiera. È come se la frase della Scrittura fosse un faro che si riflette sul flusso della mia coscienza, dei miei pensieri, memorie, riflessioni, fantasie, speranze, ambizioni, paure, ed io faccio sgorgare la mia preghiera dalla combinazione della Parola di Dio e dei miei pensieri e sentimenti interiori.
l versetto della Bibbia apertura, "Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque", descrive un presente stato di cose, non un evento passato, e quando prego le Scritture io sto lasciando librarsi lo spirito di Dio sopra il caos e l'oscurità del mio essere.
Quando lascio la parola di Dio a librarsi oltre le mie preoccupazioni, poi tutto può succedere, perché egli è il Dio delle sorprese. E 'importante che io non nasconda il mio caos interiore dalla parola di Dio o da me stesso. Spesso siamo così addestrati che riteniamo sbagliato il consentire che le sensazioni negative entrino nella nostra preghiera, soprattutto i sentimenti negativi su Dio. Dobbiamo imparare a crescere fuori di questa formazione, esprimere i nostri sentimenti e pensieri liberamente davanti a Dio, confidando che egli è abbastanza grande per prendere i nostri capricci. Non vi è alcun punto nel fingere davanti a Dio, che ci conosce meglio di quanto noi conosciamo noi stessi.
Non c'è pensiero, sentimento o desiderio dentro di noi, che non possa diventare la sostanza della nostra preghiera alla luce della Parola di Dio, quando si sa che Dio ama il caos che hai e che il suo Spirito che opera in noi può fare infinitamente di più di quanto si possa è pensare o immaginare.
Se prego in questo modo, potrebbe accadere che la mia mente ad un certo punto si riempia di domande e si distragga. Mi chiedo: "Come faccio a sapere che non sto ingannando me stesso? Come faccio a sapere che queste parole sono vere, che Dio davvero comunica se stesso attraverso di loro? Ho davvero fede in Dio?"
Queste sono domande valide ma per ora lasciamole dove sono. Quando un bambino si sveglia spaventato nella notte, la mamma va, lo prende in braccio e gli dice "Va tutto bene". Il bambino gradualmente si acquieta. Ma se la mamma dovesse avere tra le braccia un bambino prodigio che le replica "Ma madre, su quali ipotesi epistemologiche e metafisiche stai basando questa tua affermazione e quali prove empiriche puoi addurre a sostegno della tua tesi?" allora ha davvero un problema tra le sue braccia.
Se seguiamo le nostre distrazioni, nella preghiera siamo come quel bambino impossibile che si rifiuta di ascoltare Dio finché esso non si è rapportato a tutti i criteri e tutte le misure che ci possono venire in mente. Ricordiamoci che comunichiamo con Dio innanzitutto con il nostro cuore. Che non è privo di intelletto: ha delle ragioni, più profonde di quanto possiamo vedere di primo acchito con le nostre menti coscienti.
Avendo per ora lasciato da parte le domande, cosa ne faccio di tutte le altre distrazioni che mi vengono in mente? Potrebbe venirmi in mente qualsiasi cosa, che ho lasciato il gas aperto, che c'è una email che ho dimenticato di inviare. Se è una preoccupazione urgente, come per il gas, la cosa migliore è andare velocemente a controllare. Le questioni che possono attendere le posso annotare per occuparmene più tardi. Qualsiasi altra cosa che ci venga in mente, lungi dall'essere una distrazione, può divenire la sostanza della mia preghiera.
Immagina di vedere Gesù seduto vicino a te. Nel fare questo stai mettendo la tua immaginazione al servizio della tua fede. Gesù non è qui nel modo in cui lo stai immaginando, ma è certamente presente e la tua immaginazione ti aiuta a rendertene conto. Ora parla a Gesù, se non c'è nessuno intorno, parla con voce sommessa. Ascolta quello che Gesù ti dice in risposta, o quello che immagini di dire.
Questa è la differenza tra pensare e pregare. Quando pensiamo, generalmente parliamo da soli. Quando preghiamo, parliamo a Dio.
Anthony de Mello SJ, Sadhana pp. 78-79
Sant'Ignazio chiama questa conversazione un "colloquio" e dice:
Un colloquio si svolge, propriamente parlando, nel modo in cui un amico parla all'amico altro, o ad un servitore, o ad uno che ha autorità - ora chiedendo un favore, ora accusando qualcuno di un misfatto, ora raccontando le proprie preoccupazioni e chiedendo consiglio su di esse. ....
Nei colloqui dovremmo conversare e scongiurare secondo l'argomento; cioè, a seconda che io mi senta tentato o consolato, che voglia conquistare una virtù o un'altra, che desideri dispormi in un modo o nell'altro, o provi dolore o gioia per la materia che sto contemplando.
E alla fine dovrei chiedere ciò che desidero più ardentemente riguardo ad alcune questioni particolari. (Esercizi spirituali n. 54, 199)
Gli Esercizi Spirituali nn 54, 199
Potresti trovare utili per questo esercizio di raffigurazione: un'icona di Cristo, un crocifisso, un'immagine di Cristo risorto o un'icona della Madonna col Bambino.